La vie en "Pinot Noir"


25 maggio Monforte d'Alba e Canelli


In questo periodo gli enoappassionati come me e gli operatori del settore sono ben consci della varietà di manifestazioni, eventi e degustazioni  a cui si può prendere parte. Proprio per l'elevato numero di questi momenti enoici bisogna selezionare e presenziare a degustazioni - format nuovi nei quali sicuramente i colpi di scena fanno parte del menù.
È il caso di venerdì 22 maggio a Monforte d'Alba, i Barolo Boys hanno chiesto al noto Alessandro Masganetti di intervistare una delle pietre miliari della Langa, Beppe Colla. Lui, non contento "senza fine" durante l'aperitivo targato metodo classico Extra Brut del giovane erede, ha continuato ad incantare con i suoi racconti e la sua saggezza indirizzando gli uditori a guardare la realtà con la consapevolezza che siamo noi ad essere "succubi del poco tempo, della frenesia e dell'ansia"… atteggiamenti che la vigna e la natura non tollerano o meglio, che alla lunga, al momento della raccolta, restituiscono un conto acido e non maturo.










La terrazza è sfavillante come il metodo classico pinot noir 100% Extra Brut 2011 di Pietro.
Un vino gessoso e pulsante che ti porta a bordo di un surf per aggredire la bocca con freschezza.













Non abbandoniamo il mood ondivago perché per tutto il resto del weekend a Canelli è andata in scena "La vie en Rosé" presso le storiche Cantine Coppo. Questa zona si sa essere vocata per le produzioni di Moscato e di Barbera ma quando al timone della nave ci sono degli audaci e coraggiosi Jack Sparrow ecco che le perle nere conquistano i palati vicini e quelli d'oltremare.




Per due giorni tra i locali di affinamento freschi e umidi arredati da barrique francesi delle Cantine di Canelli è stato messo a punto un percorso rosé in cui si poteva assaggiare un po' di Francia, Champagne rosé Billecart-Salmon e Bandol, un po' di Trentino - Alto Adige con Merlot e metodi classici a base pinot noir e dalla regione alma mater del nebbiolo, rosati a base di uve nebbiolo e vespolina nonché le etichette di Casa Coppo. Il tutto accompagnato da formaggi, salumi, olio e cioccolata (qui l'elenco dei produttori). 


Delle etichette assaggiate non riesco a non citare e condividere il Rosini della cantina Ronco del Gelso. Un merlot vinificato in bianco senza le bucce (un tempo qui ci si nutriva con le uve, con le "lacrime di merlot").
Un vino dal color salmone tenue che si esalta al naso per i suoi profumi di ribes e di note tostate. In bocca la struttura e il tannino sono ben presenti, di disarmante persistenza. 
Ottimo tutto pasto con piatti grassi e saporiti.







Da Casa Coppo ho il piacere di assaggiare molte etichette, diverse Barbere e Chardonnay ma se oggi la vie è "En Rosé "la scelta ricade sul Brut Clelia Coppo: 5% pinot noir e il restante 95% chardonnay. Le uve nascono in terreni marnosi e calcarei con una raccolta volutamente anticipata per lo chardonnay per guadagnare freschezza e longevità. Il Pinot è vinificato in rosso e la prise de mousse è ad opera degli zuccheri naturali delle uve, seguendo il "metodo ancestrale". Dopo i 24 mesi sui lieviti otteniamo un vino ruspante che sveglia la bocca, quasi a farlo sembrare un pas dosé. La spiccata vivacità e la piacevole astringenza si riposano nel fin di bocca con un retrogusto che richiama una morbida confettura, senza zuccheri aggiunti.




Concludo dicendo che per me "La vie est une recherche académique". Una ricerca continua di cosa c'e dietro ad una bottiglia di vino: filosofia, sacrifici, pensieri, intuizioni... Sentimenti da comprendere prima di poter giudicare e degustare.

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